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    Il covid ci ha messi in questi mesi di fronte alla nostra solitudine, alle nostre reazioni di fronte all’isolamento, alla compressione nelle nostre relazioni più “strette”, ci ha separato dalle interazioni fuori dai nostri nuclei, da quelle più banali e routinarie a quelle più fondamentali e costruttive, sia dal lato umano che sociale e lavorativo. D’altra parte la forte ed innata spinta umana ad interagire con i propri simili ci ha fatto conoscere e sviluppare le interazioni in digitale, come ripiego alle, sicuramente più profonde e complete, relazioni umane “in presenza”, tra persone fisiche.

    Sappiamo già, dalla gerarchia dei bisogni di Abraham Maslow, che gli esseri umani hanno bisogno di provare amore, appartenenza e accettazione da parte dei loro gruppi sociali (famiglia, gruppi di pari).

    Un altro modo umanamente innato per comprendere l’importanza delle relazioni è la “ricerca della ricompensa”.  Ciò porta gli individui ad impegnarsi in relazioni gratificanti sia in termini tangibili che intangibili. Il concetto si rifà alla più ampia teoria dello scambio sociale, che si basa sull’idea che le relazioni si sviluppano come risultato dell’analisi costi-benefici. Gli individui cercano ricompense nelle interazioni con gli altri e sono disposti a pagare un costo per detti premi. Nel migliore dei casi, i premi supereranno i costi, producendo un guadagno netto. Questo può portare a confrontare costantemente le alternative per massimizzare i benefici e le ricompense, riducendo al minimo i costi.

    In tutti questi istintivi processi è entrato oggi il mondo digitale che, lungi dal sostituire in toto l’incontro “fisico” tra le persone, ne riproduce e sintetizza però moltissimi aspetti, specie sui social.

    Quando comunichiamo in digitale non è mai solo uno sfogo o un passatempo, interagiamo con altri (spesso interagiamo anche NON comunicando) e dobbiamo farcene una ragione. Nel mondo digitale c’è un pubblico, la forte spinta ad interagire porta la gente a cercare, leggere, guardare le altre persone online; per gli stessi motivi di sempre: ricerca di sentimenti, senso di appartenenza, ricerca di gratifiche e benefici, etc.

    Che oggi le relazioni umane vivano anche (e molto) grazie al digitale è ampiamente conclamato, l’unica scelta che abbiamo è tra subirle passivi, viverle con leggerezza o gestirle con consapevolezza.

    Nico Colaprico

    Si4web